Guida ai cobot: cosa sono e a cosa servono

Parlare oggi di industria 4.0 significa anche cercare nuove soluzioni per automatizzare i processi produttivi.

Una guida ai cobot, in grado di mettere  in luce i vantaggi dei robot collaborativi al settore dell’industria italiana, è quello che serve per partire.

Cosa sono i cobot

Grazie ad aziende come Homberger Robotica il settore industriale italiano ha iniziato a conoscere i cobot. Ma di cosa si tratta e quali sono i campi in cui sfruttarli? Rispondere a queste domande ci aiuta a capire di più su quello che potrebbe essere la trasformazione della produzione industriale da qui ai prossimi decenni.

Sebbene i robot collaborativi siano una realtà da circa un decennio, è da qualche anno che se ne parla in modo più insistente. In alcuni settori sono già una solida realtà, mentre in altri devono ancora affermarsi del tutto.

Proprio a tal fine è utile parlarne e conoscere questo strumento da vicino, così da poter sfruttare i vantaggi che lo stesso può apportare.

A differenza dei vecchi robot industriali i cobot sono pensati per lavorare assieme all’uomo condividendo gli spazi di lavoro.

 Un tempo questo era impossibile. Abbiamo, infatti, imparato a conoscere dei robot classici molto ingombranti e che necessitavano di postazioni statiche e ben lontane dalla presenza degli operatori di produzione.

La differenza con questi robot antropomorfi di nuova generazione è, quindi, immediatamente chiara. I cobot lavorano con gli operatori, facilitando i passaggi della catena produttiva e senza bisogno di limiti o barriere.

Le caratteristiche dei cobot: leggeri ed efficaci

La caratteristica principale dei cobot è, come detto, la capacità di lavorare nello stesso ambiente degli operatori di produzione senza bisogno di barriere.

Questo perché i robot collaborativi sono leggeri e hanno un buon raggio d’azione. Non solo, sono programmati per collaborare e per spostarsi nell’ambiente con facilità.

I cobot sono in grado di replicare i movimenti degli operatori umani, fornendo in questo modo un aiuto valido ed efficace.

Naturalmente chi ha avuto a che fare con i vecchi robot tradizionali potrebbe pensare a questo aspetto con un po’ di paura. Come detto, i robot avevano postazioni statiche e richiedevano uno spazio importante per essere installati. Questo perché, altrimenti, sarebbero potuti diventare un pericolo per gli operatori.

I cobot riescono a percepire la presenza dell’uomo e, pertanto, si adattano di conseguenza e sono pensati per lavorare in tandem con le figure umane.

Le cose, quindi, dal punto di vista della sicurezza sono cambiate. Con l’introduzione della nuova tecnologia i processi di produzione sono più automatici e soprattutto fluidi. Non sono necessarie barriere e spazi enormi, ma si può lavorare bene nell’ambiente di lavoro predefinito.

I robot collaborativi, quindi, sono strumenti flessibili e che garantiscono velocità di produzione. Tutti vantaggi che le aziende di tutti i settori non possono ignorare dato che si parla sempre più spesso di quella che è l’importanza del Robotic Process Automation (RPA)

A cosa servono i cobot e come sceglierli

I cobot non sono tutti uguali e questo è un dettaglio che non può essere sottovalutato. Sebbene questi possano ricoprire molti ruoli è sempre utile valutare il migliore per questa o quella applicazione.

Ecco una serie di domande necessarie per scegliere un cobot. I fattori che vanno presi in considerazione sono diversi.

Innanzitutto è necessario sottolineare che tutti i robot sono leggeri ma quello che conta prendere in considerazione è il controllo della forza. Questo significa che se si punta tutto sulla sicurezza la potenza del robot collaborativo deve essere quella necessaria per la collaborazione. Se, invece, si deve utilizzare il cobot per assemblare due parti è necessario puntare su una forza ad alta risoluzione e a bassa latenza.

Non solo. Si deve anche tenere conto della configurazione del cobot. Cosa dovrà fare e quanto si dovrà spostare? In base a questi dettagli sarà necessario, ad esempio, scegliere un cobot facilmente configurabile se quest’ultimo si deve spostare frequentemente o ancora se si ha bisogno di rapidità.

Si deve ricordare che i cobot sono più facili da configurare rispetto ai robot tradizionali, ma tuttavia è necessario valutare nel dettaglio poiché non tutti sono uguali.

Da prendere in considerazione è anche l’interfaccia operatore che non è identica per tutte le tipologie di robot collaborativo. Di solito si tratta di interfacce molto semplici e intuitive, ma è un dettaglio che va sempre valutato.

Lavorare con i cobot e integrarli nel processo di produzione è, oggi come oggi, una scelta intelligente e che ha anche un ritorno sull’investimento molto rapido. Per questo tutti i settori industriali italiani dovrebbero puntare su questa innovazione che permette di avere una serie di vantaggi importanti.

I settori in cui si utilizzano i cobot sono svariati. Si va dal settore automotive al settore manifatturiero. Tuttavia, è bene che ci sia un’ulteriore slancio verso la nuova rivoluzione industriale ormai in atto.