Come funziona il bonus del 110%

La crisi pandemica legata al Covid-19 ha provato in maniera impressionante l’economia italiana. Per dare uno stimolo ai consumi e, allo stesso tempo, per favorire l’efficienza energetica lo stato italiano ha introdotto il bonus 110%

Si tratta di un’iniziativa, inserita nella Legge di Bilancio 2021, che permette ai cittadini italiani di ottenere delle detrazioni dalle spese sostenute tra luglio 2020 e giugno 2022 in seguito a particolari lavori di ristrutturazione degli edifici residenziali.

Di conseguenza anche l’ambito dell’artigianato e dell’edilizia in generale, potrebbe ricevere un impulso che li mantenga attive e possano sopravvivere al momento nefasto. In cosa consiste il bonus, chi può accedervi e con quali modalità? In questo articolo faremo chiarezza a proposito.

Cos’è il bonus 110%?

L’iniziativa che stiamo trattando va a interessare tutte le abitazioni già costruite che necessitano un rinnovamento sotto il punto di vista energetico.

Sotto questo punto di vista, dunque, è possibile individuare lavori che riguardano:

  • schermature solari
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione
  • installazione di caldaie a biomassa o a condensazione
  • installazione di impianti fotovoltaici
  • coibentazione dell’edificio con cappotto termico

Ma anche interventi di altro tipo, come la ristrutturazione di edifici in ottica anti-sismica.

Se si desidera avere un quadro completo ed ufficiale, è possibile visionare il sito ENEA per capire quali sono i lavori che rientrano negli sgravi fiscali previsti dal bonus 110%. Mentre per avere un’idea riguardo quanto possano costare alcuni tra questi interventi di ristrutturazione invece, consigliamo di consultare sito Quantomicosti.net.

A prescindere dalla tipologia di intervento specifico, il rimborso fiscale viene erogato in 5 rate annuali, andando a dimezzare i tempi legati al precedente ecobonus. Per avere un’idea più precisa delle modalità di applicazione di questo bonus, è necessario fare un rapido esempio.

Se un soggetto effettua un lavoro di ristrutturazione, rientrante nelle suddette categorie, per una cifra complessiva di 20.000 euro, otterrà un bonus fiscale pari a 22.000 euro. Questa somma dunque, viene poi recuperata dal contribuente attraverso 5 rate annuali da 4.400 euro (attraverso le seguenti dichiarazioni dei redditi).

I requisiti per ottenere il bonus 110%

Ovviamente, onde evitare utilizzi indebiti di questo incentivo, lo stato italiano pone dei paletti per quanto concerne la sua applicazione. La regola principale, in tal senso, è da considerarsi un buon parametro il miglioramento di almeno due classi energetiche (dove ciò è possibile).

Affinché sia possibile richiedere la detrazione del bonus 110%, è necessario che ogni intervento sia documentato attraverso un rapporto redatto da un tecnico.

Per un ulteriore approfondimento di questa tematica, consigliamo di visitare direttamente il sito dell’Agenzia delle Entrate, che propone una pagina specificatamente dedicata a questa tipologia di iniziativa.

Le 3 modalità di utilizzo

Il bonus 110% è fruibile attraverso tre distinte modalità. Nel primo caso parliamo dello sconto in fattura. Questa soluzione prevede che la ditta che effettua i lavori va ad anticipare la cifra che poi recupererà, come credito legato alla denuncia dei redditi, nelle 5 rate annuali successive.

Un’altra possibilità è quella di cedere il denaro legato al bonus 110% direttamente a banche o simili. Questa operazione, permette al proprietario dell’immobile, di ottenere immediatamente il denaro.

La terza opzione invece, risulta quella più classica. Attraverso questa, come accennato all’inizio di questo articolo, è possibile ottenere una detrazione fiscale, con il recupero delle rate annuale.