Comprare liquidi per sigaretta elettronica: ecco cosa sapere nel 2020

Dalla sua entrata in scena nel nuovo millennio, la sigaretta elettronica è divenuta oramai un solido sostituto delle sigarette “tradizionali” per una larga fetta della popolazione.

Queste persone variano dall’ex-fumatore che ha deciso di ridurre o smettere completamente grazie alle cosiddette e-cigarettes, fino a quelle a cui semplicemente piace fumare attraverso questi liquidi vaporizzati. L’ovvia conseguenza è stata un moltiplicarsi di rivenditori, sia fisici che e-commerce, i quali permettono di acquistare tutto ciò che concerne questo nuovo strumento.

Ciò vale ovviamente anche per uno degli oggetti fondamentali per poter fumare elettronico, e cioè dei liquidi da vaporizzazione. Comprare liquidi sigaretta elettronica di Terpy è estremamente facile ad esempio, e grazie a questa piattaforma online sarà possibile scegliere tranquillamente il proprio liquido da consumare in base all’aroma o la percentuale di nicotina contenuta interessata.

Eppure, una domanda sorge spontanea: tutti questi rivenditori e tutto l’interesse nato intorno alle sigarette elettroniche nasce perché questa porta solo dei pro, o c’è dell’altro dietro? Che siano tutti benefici indiscutibili come la riduzione del fumo di sigaretta classico, o ci sono anche dei contro?

Prima di poter rispondere, o almeno provare a rispondere a questa domanda però è importante fare le dovute premesse. In prima istanza, ricordiamoci sempre di tenerci aggiornati sull’argomento e sulle decisioni in materia di salute pubblica e persona consultando siti affidabili come il sito ufficiale dell’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità).

In seconda istanza, ricordiamoci del fatto che la sigaretta elettronica è un tipo di prodotto commercializzato da relativamente poco tempo, quindi non ci è dato conoscerne gli effetti a lungo termine che questa può avere sulla salute dei suoi consumatori per una questione ovviamente temporale.

Oggi i ricercatori e gli scienziati dispiegati per gli studi riguardanti l’argomento, si basano principalmente su risultati empirici e ricerche basate quindi su fatti attuali e ben osservabili, evitando perciò di sbilanciarsi troppo sull’argomento.

Ciò che illustreremo quindi nei prossimi paragrafi sarà basato perciò sulle suddette teorie.

È vero che la sigaretta elettronica è meno dannosa della sigaretta tradizionale?

La risposta secca alla domanda che tutti si chiedono è: sì, è meno dannosa della sigaretta tradizionale.

Sebbene ci sia ancora bisogno di studi ulteriori come accennato più sopra, oggi il mondo medico scientifico concorda sul fatto che le sigarette elettronica siano meno dannose non solo delle sigarette normali, ma persino di altre forme di consumo di tabacco quale ad esempio il fumare sigari o pipe. Oltretutto, gli effetti dannosi del fumo passivo sembrano essere ridotti drasticamente grazie al cosiddetto svapo.

A proposito di questa questione, segnaliamo uno studio del febbraio 2017 finanziato dal Cancer Research UK e pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine il quale ha dimostrato, in maniera empirica e per la prima volta da quando si è diffuso il consumo di e-cigarettes, che l’abbandono delle sigarette tradizioni per quelle elettroniche comporta una riduzione sostanziale delle sostanze cancerogene accumulatesi nell’organismo già a distanza di soli sei mesi dal cambio di “abitudine”.

Tuttavia, c’è da dire che anche i vapori prodotti dalle sigarette elettroniche possono risultare pericolosi. All’interno di essi, infatti, è possibile trovare sostanze potenzialmente dannose per il nostro organismo, una su tutte il cosiddetto glicole propilenico.

Questa è una sostanza utilizzata già da tempo in varie industrie come quella dello spettacolo per creare effetti fumogeni, ed è generalmente considerato innocuo. Ci sono però studi che indicano che un’inalazione prolungata di questa sostanza può portare a una serie di effetti indesiderati, tra i quali:

  • Irritazione delle vie aeree
  • Tosse
  • Asma e riniti (quest’ultime più rare)

Ma non solo il riscaldamento del glicole propilenico può portare a queste controindicazioni, ma anche la glicerina una volta riscaldata rischia di portare a formazioni di acetaldeide e formaldeide che possono colpire negativamente l’organismo.

Tutte queste sostanze vengono classificate dallo IARC nel gruppo I delle sostanze cancerogene, anche se legate a concentrazione decisamente più elevate di quelle assumibili con sigarette elettroniche.

È vero che gli aromi delle sigarette elettroniche sono sicuri?

Al momento i dubbi relativi alla sicurezza riguardante gli aromi utilizzati nei liquidi da vaporizzazione della sigaretta elettronica sono, ancora una volta, legati ai suoi effetti a lungo termine sull’organismo.

Come i nostri lettori sapranno, ci sono diverse tipologie di liquidi da vaporizzazione, ognuno legato a un particolare aroma e gusto. Pensate: c’è persino il gusto al tabacco per chi non vuole abbandonare il classico sapore (discutibile) della sigaretta classica; alla quale però si affiancano tutta una varietà di gusti  della tipologia più variegata che vanno dal fruttato al cremoso, dal fresco al caramello.

Nonostante ciò è particolarmente allettante per molti fumatori di sigarette elettroniche, permangono i suddetti dubbi riguardanti gli effetti a lungo termine a cui si va incontro nel momento in cui si vanno ad analizzare le sostanze all’interno di questi aromi.

Tra questi per esempio c’è il diacetile, utilizzato e riscontrabile anche nel burro e sicuro, che se assunto in grandi quantità e per lunghi periodi di tempo può associarsi alla comparsa di bronchioliti obliteranti.

Per concludere, vogliamo portare alla vostra attenzione uno studio della Società americana di Fisiologia e pubblicato appena tre anni fa, nell’aprile del 2017. Secondo questo studio l’ammontare di composti aromatizzanti contenuti nei vari liquidi di vaporizzazione attualmente in commercio toccano la soglia dei 7000.

Sempre secondo questa ricerca quindi, per scoprire quali sono esattamente gli effetti di questi contenuti, essi andrebbero esaminati uno per uno e sul lungo periodo per essere certi della tossicità o meno di quest’ultimi sul sistema polmonare.