Coppia di fatto una nuova realtà tra i legami

Una coppia di fatto è una coppia formata da due persone che convivono, che hanno deciso di non sposarsi ma dichiarano la loro convivenza attraverso la registrazione in Comune di un Contratto di convivenza.

Questo fatto è possibile oggigiorno grazie alla legge Cirinnà del 2016 (Legge n. 76/2016 del 20/05/2016), che permette l’unione tra i conviventi, sia per coppie eterosessuali che per omosessuali, senza la necessità di doversi sposare o stipulare un’ unione civile.

Sono poche le persone che scelgono di legalizzare il loro rapporto come coppia di fatto in Italia, circa un 7%. Eppure, diversi siti di avvocati professionisti come Lefocheassociati.net, raccontano di come queste coppie restino prive di molti diritti e opportunità rispetto alle coppie che si sposano.

Quali sono i diritti dei conviventi in Italia?

In questi legami di fatto sono attribuiti alcuni diritti, che per essere riconosciuti sarà necessario che i due membri della coppia dichiarino una situazione di convivenza (legati da un vincolo affettivo) all’Ufficio anagrafe del Comune della loro città.

Ecco qui i diritti dettagliati e aggiornati dei conviventi in Italia:

  • diritto alla coabitazione. La coppia ha il diritto a vivere nella stessa casa e nel  caso di separazione, il proprietario dell’abitazione non può imporre all’ex partner di andarsene prima di avere trovato un’altra sistemazione;
  • diritto all’assistenza morale e materiale. I conviventi di fatto devono darsi reciproco sostegno affettivo ed economico, secondo le proprie capacità e i propri redditi e il diritto al risarcimento del danno in caso di morte. Se uno dei conviventi muore a causa di una terza persona, si ha il diritto ad ottenere dal responsabile il risarcimento del danno morale e materiale;
  • facoltà di nominare il convivente come proprio rappresentante in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere, per le decisioni in materia di salute, o di morte, in relazione alla donazione di organi, alle modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie;
  • In caso di morte del proprietario dell’abitazione comune, il convivente superstite può restare nella stessa per due anni o per un periodo pari alla convivenza se superiore a due anni e non oltre i cinque anni;
  • diritto all’assistenza in caso di malattia o ricovero. In questo caso l’altro convivente ha il diritto di visitarlo, di assisterlo e di accedere alle informazioni e alle cartelle cliniche che lo riguardano;
  • possibilità di far visita al proprio partner in carcere.

Nel caso di separazione questi sono i diritti:

  • non si ha il diritto ad un assegno di mantenimento da parte dell’ex partner, nemmeno se non ha un reddito proprio;
  • non si ha il diritto a continuare ad abitare la casa nella quale ha convissuto, a meno che non sia di proprietà. In ogni caso l’ex-partner non può imporgli di andare via da un giorno all’altro, senza consentirgli di trovare una sistemazione alternativa;
  • non si ha diritto di restituzione del denaro speso per contribuire al menage familiare. Diverso è il caso se l’ex-partner ha contribuito economicamente alla ristrutturazione della casa di proprietà dell’ex convivente, in questo caso si ha diritto alla restituzione del denaro utilizzato a tale scopo;
  • negli acquisti effettuati durante la convivenza, ogni partner avrà diritto a trattenere le loro cose comprate;
  • nel caso di avere conti correnti comuni, le relative somme andranno divise a metà;
  • per quanto riguarda i diritti come genitori, tutti i genitori, sposati o non, hanno uguali diritti e doveri nei confronti dei figli, anche dopo un’eventuale separazione dal partner. Entrambi i genitori hanno il diritto/dovere di provvedere alla cura, assistenza e mantenimento dei figli in relazione alle proprie capacità di reddito.

Questo tipo di legame va di moda tra le coppie italiane ma anche nel resto d’ Europa, non mancano però i problemi di natura psicologica legati a questi rapporti. Manca ancora molto riconoscimento nei confronti dei diritti e i doveri, come succede con le coppie che decidono unirsi in matrimonio, dove trovano molti più diritti riconosciuti come coppie.